Lavorare all’estero per un barman
Il bartender è una figura professionale oramai famosa in tutto il mondo e universalmente riconosciuta come una delle più specializzate nella ristorazione. Lavorare all’estero diventa per il barman una opportunità, per crescere professionalmente, e non solo.Negli ultimi anni abbiamo assistito ad una serie di eventi che contribuiscono ad una considerevole “dinamicità”:- gli effetti positivi della globalizzazione
- il vertiginoso aumento della velocità nelle comunicazioni
- una notevole facilitazione a livello di costi ed opportunità negli spostamenti

Lavorare all’estero
Personalmente potrei portarvi alcuni esempi di amici e conoscenti che hanno varcato le frontiere trovando fortuna altrove come:- aprire una scuola di sub a Zanzibar dopo avere girato l’Europa organizzando concerti.
- dirigere un hotel a Phuket portando i propri clienti in giro per l’isola in motorino.
- sfornare le pizze migliori di tutta l’Australia occidentale dopo aver surfato sulla più grande barriera corallina del mondo;
- divenire manager in un locale di Dublino per finire poi per sposarsi a Tokio.
- gestire un locale a Fuerteventura dopo aver smesso di lavorare dodici ore al giorno alla propria attività
Alcuni buoni motivi…
Ci sono decine di motivi che porterebbero molti di noi a dare una svolta o semplicemente un cambio nelle nostre vite;- voglia di compiere nuove esperienze
- esigenza di arricchire il proprio bagaglio umano
- volontà di esprimere il proprio potenziale
- semplice piacere di vedere nuove terre e nuove genti
- probabilità di trovare possibilità migliori o più consone ad ognuno

Viaggiare, partire, conoscere
Non voglio dire che occorre essere ricchi per poter viaggiare, anche se è ovviamente certo che chi ha i soldi ha la possibilità. Il vero segreto, che non è affatto un segreto, è che sarebbe ideale viaggiare lavorando.E qui iniziano i dubbi:- cosa so realmente fare?
- potrei trovare posto nel mio campo?
- oome la mettiamo con i problemi della lingua?
Le opportunità del barman
La basi del bartending si possono imparare nel giro di qualche settimana, il resto consiste nell’esercitarsi e nell’osservare il lavoro dei professionisti. Certamente per diventare degli ottimi bartender occorrono anni e anni di lavoro, studio, preparazione e di esperienza.Questo non toglie a nessuno la possibilità di lavorare dietro al banco in maniera professionale anche se con poca o nessuna esperienza.
Barman nel mondo
Se si intuisce l’enorme potenziale che consiste nella professione del bartender si è già sulla buona strada. Pensateci bene: un Margarita è identico nel nome, negli ingredienti, nella preparazione e nel gusto così come a Milano anche a Bangkok. Un Cuba Libre è identico a Calcutta e a New York, un buon Alexander può essere ugualmente sorseggiato a Rio de Janeiro e a Mosca.La magia del bartending è anche questa: quale altra professione può permettervi di lavorare sia a Dubai che a Los Angeles pur non conoscendo l’arabo e l’inglese?Articoli Correlati
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