Cocktail Magellano, tra mistero e magia lungo 4 continenti

Il cocktail Magellano

Il cocktail Magallano, cocktail Magellano, deriva dal termine Magallanes, l’appellativo castigliano per Magellano, il celebre navigatore portoghese. Il drink ha una storia misteriosa e intricata, anche se qualcuno ha provato a unire tutte le tessere di un affascinante puzzle che si compone in 4 continenti.

Meglio noto come Magellano, il drink non è mai stato inserito in ricettari o manuali, anche se ha avuto una buona fama soprattutto in Sudamerica. Il drink ha nel corso degli anni acquisito un alone di mito, venendo considerato quasi sacro, e per ciò non classificabile ne tanto meno paragonabile ad un qualsiasi cocktail.

La storia del Magellano è molto nebulosa ma sicuramente legata al presunto creatore del drink. In alcune zone di Cile, Argentina e Uruguay è ancora richiesto, anche se mai presente nelle drink list dei locali. Questa caratteristica lo ha eletto a drink più misterioso di sempre, al di sopra di ogni inimmaginabile Speakeasy.

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Preparare un cocktail Magellano

La preparazione del drink consiste nel versare gli ingredienti in un mixing glass con ghiaccio, mescolare e versare nella coppa cocktail attraverso lo strainer. Secondo una tradizione locale può esser servito in un mate di terracotta, con una guarnizione consistente in un rametto di yerba mate. Questa la ricetta:

  • 2 oz | 6 cl Pisco
  • 2 oz | 6 cl Porto Ruby
  • 2 oz | 6 cl Cachaca
  • 1 dash Angostura

Tecnica di preparazione: stir and strain
Bicchiere: cocktail glass
Guarnizione: nessuna

Entriamo nella leggenda del cocktail Magellano

La leggenda più nota narra la storia di un tale Carlos Delapierre, nativo di Burgos, che trascorre l’infanzia nel piccolo borgo di Saint-Jean-Pied-de-Port. Qui i genitori gestiscono una locanda che ospita soprattutto i numerosi viandanti che si accingono ad iniziare il Cammino di Santiago.

E’ probabile che tra le mura della locanda – per alcuni identificata con la Locanda Rosenkreutz, distrutta da un incendio negli anni 50 – il giovane Delapierre sia stato in qualche modo iniziato dai racconti di uomini interessati all’alchimia e all’esoterismo.

Carlos emigra in Sudamerica non ancora maggiorenne, lavorando come marinaio su un mercantile che arriva a Buenos Aires dal porto di Bilbao, e si stabilisce in Cile, compiendo numerosi viaggi tra la capitale Santiago e il sud del paese. Lavora come barman e cameriere, alternando i periodo di lavoro con lunghe pause.

Negli anni 60 viaggia nel nord dell’Argentina e si stabilisce tra i villaggi di Cabra Corral, Alemania e Talapampa, una regione desertica sulla Quebrada De Las Conchas, una statale che collega le città di Salta e Cafayate. In queste zone si unisce ad una piccola comunità di indios che compie alcuni riti sciamanici, che influenzano molto il barman mistico.

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Si perdono le tracce

Da quel momento si perdono le tracce di Carlos, che per alcuni muore a seguito di una frana causata da un cercatore di pietre preziose. Secondo altri invece il barman partito da Bilbao riesce a cambiare nome, diventando Gaston Jason Sotes. E’ lo stesso Gaston a raccontare le gesta di Delapierre durante un pomeriggio di bevute al bar La Bomba di Valdivia, nella Regione di Los Ríos, nel quale si ritornerà nel tentativo di fare chiarezza. Sotes cita Delapierre più volte, evitando accuratamente di compararsi al barman ispanofrancese.

Gaston Jason Sotes, ufficialmente cittadino argentino nato e cresciuto a Neuguen, si trasferisce a Santiago del Cile dove lavora come receptionist e tuttofare in un ostello del centro. Alcuni turisti italiani e inglesi ricordano le serate a tema, dove Sotes si presta nella creazione di cocktail, tra i quali il Magallano.

Delapierre e Sotes

La storia del barman Delapierre – secondo Sotes l’inventore del cocktail – viene narrata dallo stesso Sotes a “El Negro” Venancio e Hector Moreno. Il primo è il proprietario del bar La Bomba di Valdivia, il secondo un professore di lettere della locale università, nonché cliente abituale de La Bomba.

Secondo la storia, un pomeriggio di ottobre Gaston Sotes si trova nel bar e trascorre un lungo pomeriggio di bevute con El Negro e il professor Hector. I due raccontano a Sotes di avere conosciuto un tale Carlos Delapierre, agronomo ed esperto di leggende locali, che lavora nel bar accanto alla stazione dei Bomberos di Punta Arenas, i vigili del fuoco locali. Se Sotes e Delapierre fossero la stessa persona cosa spingerebbe l’argentino e cercare Carlos?

Sotes raggiunge infatti la Tierra del Fuego spinto dai racconti di Venancio ed Hector, alla ricerca di Carlos. Qui incontra anche la zia di El Negro, alla quale lascia un pacco inviato dal nipote, ma non riesce ad intercettare il barman. Nel bar accanto ai Bomberos qualcuno si lascia sfuggire che un uomo aveva lavorato sino a pochi giorni prima dell’arrivo di Sotes.

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El Negro y Hector

Secondo gli anziani avventori de La Bomba – un sparuto gruppetto di meticci che frequenta abitualmente il locale – El Negro e Hector erano due iniziati allo sciamanesimo. I due avevano inventato la storia di Delapierre per trovare qualche “pollo” che facesse al caso loro. Cercavano chi fosse disposto a portare alla zia di Venancio un paio di scarpe da ginnastica Nike, per evitare di pagare le spese di spedizione.

Asia e Oceania

Di Sotes si perdono le tracce sino a quando viene nominato da alcuni turisti italiani in viaggio in Nepal. I giovani avevano condiviso un brevissimo soggiorno in un ostello ai piedi delle montagne dove avevano incontrato il celebre scrittore Tiziano Terzani. Li si era discusso di Sotes, barman e avventuriero argentino o cileno, scappato dal Sudamerica perché accusato di tre omicidi a mani nude. L’uomo aveva lavorato nell’ostello nepalese per poco meno di un anno, emigrando poi in Australia perché spinto dalla volontà di imparare a suonare il didgeridoo.

In Italia

In seguito Sotes viene avvistato in Italia, dove cambia totalmente lavoro. Produce una manciata di brani musicali di musica ambient ed elettronica, garantendosi anche alcune inclusioni in compilation famose, come Buddha Bar e Cafè del Mar, dietro vari pseudonimi. La vendita dei diritti porta un enorme flusso di denaro a Gaston Jason Sotes.In seguito prende a lavorare nella produzioni di alcuni dischi di rap italiano, sino a quando sparisce nuovamente.

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Un mistero ancora più fitto

Una leggenda locale narrano di come in realtà Carlos Delapierre e Gaston Jason Sotes siano la stessa persona. Secondo i racconti dei testimoni Sotes avrebbe però avuto un aspetto più giovane dell’età approssimativa di Delapierre.

I numeri sembrano non combaciare, ma c’è chi sostiene che Delapierre avesse appreso le arti e le tecniche sciamaniche, e che avrebbe tranquillamente potuto assumere un aspetto diverso dal proprio. Ma qui si entra nel campo della metafisica, dove non abbiamo possibilità di spiegare alcunché.

In Cile e in Argentina

La leggenda del cocktail Magellano mi è stata raccontata per la prima volta in un bar di Villarica, durante il mio primo viaggio di Cile. Non ho mai capito se fosse una tradizione locale custodita con gelosia e fierezza dal popolo locale. Ho anche dubitato che fosse un semplice gioco per schernire i numerosi viaggiatori ed i turisti.

Provando in alcuni locali a chiedere un cocktail Magellano, nei momenti in cui poteva contare su una compagnia locale, ho ricevuto dei sorrisi e risposte che chiedevano cosa fosse. Un’unica eccezione tiene ancora viva la mia curiosità. In un bar di Puerto Varas ho trovato un barman che dietro alla mia richiesta ha mostrato un’espressione strana, come se fosse stato punto da un insetto. Dopo l’intervento del barman più anziano mi ha assicurato che non conosceva alcun cocktail Magellano.

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