Il Whisky è certamente uno dei prodotti alcolici più conosciuti del pianeta, almeno a livello superficiale; il Whisky è incluso nell’immaginario collettivo ed è sovente associato al concetto stesso di “alcolico”.
Quando si discute di distillati il Whisky è infatti la prima forma di prodotto a cui si fa mentalmente riferimento per una semplice associazione di idee: questo indica quanto sia radicata la propria immagine, ed il proprio nome, anche e soprattutto tra coloro i quali non consumino il prodotto.
In genere si potrebbe affermare che il Whisky può rappresentare per antonomasia il concetto stesso di distillato, di bevanda da meditazione, di prodotto che può raggiungere livelli di raffinatezza e di pregio molto alti.
E’ possibile sostenere che tutti sappiano cosa identifichi il termine Whisky, ma quanti realmente lo conoscono?
Sembra incredibile, eppure sono poche le persone che hanno familiarità con il prodotto, anche tra coloro i quali lo utilizzino nelle proprie professioni: non esistono ristoranti, locali, pub, bar e rivendite di spiriti che non abbiano dei Whisky.
Ancor più inverosimile che non vi siano percorsi formativi per addetti ai lavori o semplici appassionati e curiosi!
Questa lacuna viene colmata dal lavoro di Whisky Club Italia, entità indipendente di appassionati che ha svolto negli anni un grande lavoro, formandosi e andando a mettere le proprie conoscenze a disposizione di chi voglia avvicinarsi al fascino di questo mondo.
Claudio Riva, fondatore di Whisky Club e infaticabile esperto di Whisky, racconta come siano nati i corsi di degustazione promossi dal club:
“Per poter cogliere l’utilità dei corsi è opportuno capire cosa sia Whisky Club Italia.
Il club è gestito da grandi appassionati, che nello specifico non sono dei professionisti di settore: in questi anni abbiamo organizzato numerosi eventi e serate, e siamo stati spesso invitati a manifestazioni settoriali.
Ci siamo resi conto che tra gli addetti ai lavori, essi siano ambasciatori oppure bartender, c’è una buona conoscenza del loro lavoro ma alcune lacune sulla conoscenza delle materie prime, e da qui nasce la difficoltà tipica italiana di affrontare con serietà il mondo dei distillati complessi.
Noi abbiamo portato avanti questo progetto di formazione e di cultura, che nasce per appassionati, elevandolo di livello: il nostro obiettivo è portare la conoscenza inerente ai grandi distillatti ed in futuro creare la figura di sommelier del whisky, figura che in realtà non esiste e non è quindi certificabile.
Io ho svolto una lunga gavetta come assaggiatore di vino, il che mi ha permesso di capire come va approciata l’analisi organolettica e degustativa del prodotto.
La nostra anima è sempre stata caratterizzata dalla grande passione e, perchè no, da una sottile vena di goliardia, che toccherà ora altri aspetti: preparamo una scheda organolettica di degustazione ed il nostro percorso avrà degli esami da affrontare.
Il corso di primo livello è organizzato in tre serate: durante il primo incontro verranno esposte le basi organolettiche del prodotto e verrà introdotto il mondo scozzese; nel secondo incontro verrano esposte le tipologie e le aree di produzione dello scotch mentre il terzo servirà per effettuare un’analisi delle tipologie di tutto il mondo e l’esame finale.
Il corso di secondo livello è diviso in cinque serate in ognuna delle quali verrano esplorate ed aprofondite le zone dalle quali provengono i prodotti; nella seconda parte di ogni lezione verranno allargati gli orizzonti affrontando temi importanti quali miscelazione, abbinamento con cibo, servizio; l’esame sarà seguito da un dibattito nel quale verranno affrontate le problematiche relative alla difficoltà incontrate durante le analisi.
Il primo corso si svolgerà il 30 gennaio a Cantù presso il Vini e più, mentre sono già previsti altri corsi a Varese e Milano, ma più generalmente noi ci identifichiamo con qualsiasi entità che abbia la voglia e la volontà di portare conoscenza verso un prodotto di qualità come il Whisky.
Non servono pre requisiti per accedere al primo livello, anzi, è più semplice l’avvicinamento ai neofiti, perchè chi proviene da un percorso individuale di degustazione può avere degli schemi mentali basati su percezioni purtroppo alterate, a volte condizionato dal marketing delle grandi aziende.
Servono sostanzialmente la passione e il possesso di un naso…
L’importante è, come sostiene Lew Bryson in “degustare il whisky“, abbattere il muro, e cioè avvicinarsi al prodotto in maniera schietta e senza timore revenziale.
E’ molto facile crearsi degli schemi mentali, che portano ad errori: è opportuno non farsi condizionare dalle informazioni commerciali, cercando di costruire una capacità obiettiva.
La bevuta del whisky deve essere conviviale, come se si parlasse con un amico e non al cospetto di un maestro, il che provoca un certo tipo di sudditanza.
E’ fondamentale capire che se si creano i presupposti per poter capire come degustare un distillato, tale insegnamento potrà essere applicato non solo al prodotto whisky, ma a tutti i tipi di distillatti esistenti.”
Interessante..
Dove? E quanto costa? Grazie..
A Genova lo farete?
Dovresti chiedere agli organizzatori,
prova a contattarli dal sito
http://www.whiskyclub.it/
Trovi tutte le info a questo link
http://www.whiskyclub.it/evento/corso-i-livello-a-cantu-como/