Delmonico
Il Delmonico è un cocktail con una lunga storia alle spalle, legata a doppio filo al luogo dal quale deve il proprio nome. Il drink è spesso nominato come Delmonico No. 1, probabilmente per il fatto che nel corso degli anni la ricetta prese forme differenti. Ad oggi la ricetta del cocktail presenta delle differenze tra un manuale e l’altro, con variazioni non solo nelle dosi.
La ricetta più attendibile vede la base alcolica preponderante del Gin, con aggiunta di Cognac, Vermouth e Bitte
- 1/2 oz | 1,5 cl Cognac
- 1 oz | 3 cl Gin
- 1/2 oz | 1,5 cl Sweet Vermouth
- 1/2 oz | 1,5 cl Dry Vermouth
- 1 dash Angostura Bitter
Esiste una ricetta molto utilizzata che prevede una dose di 3/4 di oncia per il Gin, il quale dovrebbe essere London Dry Gin.
Si preferisce utilizzare un Vermouth italiano per la parte sweet e uno francese per la parte dry. In alcune ricette è previsto l’uso di Orange Bitter in sostituzione dell’ Angostura. Si noti come alcuni bartender eseguano una variazione sostituendo il Brandy al Cognac.
Il Delmonico viene considerato da numerosi barman come una variante del Manhattan, fatto peraltro comune a molti altri cocktail.
Ristorante Delmonico
Il Delmonico di New York City è attualmente attivo nella propria sede nella 56th Beaver Street. E’ un ristorante che ha fatto la storia della ristorazione americana. E’ infatti considerato il primo ristorante degli Usa. Non che prima di esso non si potesse consumare un pasto in un luogo pubblico, tutt’altro.
Nel corso degli anni vi hanno fatto visita ospiti illustri come Theodore Roosevelt, Charles Dickens, Sir Walter Scott, Mark Twain, JP Morgan. All’interno delle cucine del Delmonico sono stati inventati piatti storici, come Lobster Newberg, Eggs Benedict e Baked Alaska.
Le novità introdotte dal Delmonico furono principalmente due: il menù alla carta e il concetto di ristorazione. Prima della nascita del celebre locale, i ristoranti proponevano una cucina basata su piatti del giorno. Ancora più importante fu l’aspetto legato al modo di mangiare.
Se prima i locali servivano pasti veloci e piuttosto semplici, il Delmonico cambiò le abitudini alimentari, introducendo il concetto di cucina di qualità. Il pasto divenne quindi, oltre al necessario espletamento di una funzione vitale, un momento di piacere, da gustare nel miglior modo possibile.
Dall’Europa a New York
In Europa la cucina ha sempre avuto connotazioni importanti, con scuole culinarie rinomate in tutto il mondo. Paesi come Italia e Francia possono vantare tradizioni come nessun’altro, e posseggono un patrimonio culinario inestimabile. E’ curioso che i fondatori del Delmonico, pionieri della cucina di qualità nel nuovo mondo, non abbiano origini dai due paesi più importanti della ristorazione.
I fratelli Giovanni e Pietro Del Monico, nonostante nomi chiaramente italiani, nacquero in Svizzera, nel Canton Ticino. Da quella parte di Svizzera emigrarono negli Usa, aprendo il loro primo locale nel 1827: la caffetteria Delmonico&Brother. Da quel momento il loro cognome diventa unico, ed entra nella storia.
Nel corso degli anni il Delmonico cambia sede e denominazione; nel 1831 grazie all’arrivo di Lorenzo, nipote dei fondatori, il Delmonico punta sulla qualità. L’idea è di ricreare una cucina simile ai bistrot parigini.
Qualità e sfarzo
Il ristorante, dopo essere stato vittima di incendi, diventa nel 1837 Delmonico’s restaurant, diventando un punto di ritrovo per l’alta società. L’anno successivo un giornalista newyorkese scrive un articolo sul Delmonico, lodando il menù, composto da 100 pagine e da oltre 300 portate.
All’interno delle sale del locale si consumano banchetti molto sfarzosi: si narrano cene a base di ostriche munite di perle al loro interno.
Oltre che un ristorante, il Delmonico diventa un palcoscenico dove i rappresentanti più in vista dell’alta società non possono mancare. Nel 1880 il finanziere August Belmont vanta una spesa mensile in vino di circa 20000 dollari.
Oltre alla cucina, infatti, il ristorante è celebre per la carta di vini; le cantine del Delmonico vantano infatti circa 16000 bottiglie.
Concorrenza, crisi e rinascita
Sulla scia del Delmonico, oramai trasferitosi nella celebre Fifth Avenue, alcuni ristoratori cercano di emulare la fama del ristorante preferito dai vip. Nel 1881 Lorenzo muore in Italia e il timone passa nelle mani del nipote Charles, il quale si ritrova in un momento di difficoltà.
In città cresce la fama dello Sherry’s, del ristoratore rivale Louis Sherry, il quale ingaggia con il Delmonico una battaglia, non priva di scorrettezze. L’ambizioso ristoratore apre il locale nella stessa zona del Delmonico, aprendo un dibattito sulla supremazia cittadina.
Nel 1919 il Delmonico chiude momentaneamente per bancarotta, causata dai dissapori dei soci. Il colpo di grazia lo subisce nel 1923, che sancisce la chiusura ufficiale. Il proibizionismo e la grande depressione decretano la fine del Delmonico, soprattutto per via dei grandi mutamenti che tali eventi arrecano a tutta la società statunitense.
Nel 1927 Oscar Tucci rileva il Delmonico, aprendo la sede del ristorante nella 56th Beaver Street. Tucci ripropone le ricette originali, riportando il ristorante al successo. Prima di passare le redini della gestione al figlio Mario, Mr.Tucci forma tre dei ristoratori più celebri del ventesimo secolo ed inventa la Wedge Salad.
Nel 1999 il ristorante passa nelle mani di una partnership, che compra il marchio da Bice Group: attualmente il Delmonico rimane uno dei ristoranti più apprezzati della Grande Mela.
Il cocktail Delmonico
Come già ribadito, la ricetta del Delmonico può presentare numerose varianti. Il cocktail è considerato internazionale, essendo conosciuto in tutto il mondo.
Probabilmente venne creato nel 1837 all’interno del bar del ristorante, che fu durante l’era proibizionista uno degli speakeasy di New York. Nonostante fosse in voga durante il periodo a cavallo tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo, considerata la golden age della miscelazione, non appare nel manuali dell’epoca.
La prima traccia scritta del drink si trova nel noto “Old Waldorf-Astoria Bar Book” del 1935, con una ricetta che prevede:
- 1/2 oz French vermouth
- 1/2 oz Plymouth Gin
- 2 slices orange peel
E’ possibile consultare la scheda del cocktail Delmonico, nella quale è presente la descrizione e il procedimento di costruzione.
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