Giancarlo Mancino, alla conquista del Bar

giancarlo mancinoGiancarlo Mancino è un barman italiano conosciuto in tutto il mondo: oltre ad essere un quotato bartender è proprietario di locali, ha una società di consulenze e produce un vermouth sopraffino.

Per una serie di motivi e di scelte Giancarlo è molto più conosciuto al di fuori del nostro paese piuttosto che tra i confini nazionali: probabilmente la sua scelta è stata frutto di una visione assai lungimirante.

Nonostante la propria fama internazionale Giancarlo si mette subito a disposizione, e facciamo una piacevole chiacchierata raggiungendolo in un periodo di “calma” a Marbella, nel sud della Spagna.

Giancarlo barman

“Nasco in Basilicata e molto presto inizio a lavorare nei pub della catena Stella Artois, imparando i segreti della birra e del suo servizio; successivamente mi introduco nel mondo della musica, diventando direttore artistico per eventi musicali in locali e piazze.

Capisco molto in fretta che l’Italia mi sta stretta così parto per gli Stati Uniti dove studio e lavoro per la St Regis a New York; dopo il fatidico attentato alle Twin Towers mi sposto al St. Regis di Londra con cui ho il piacere di lavorare con Salvatore Calabrese.

giancarlo mancinoPrima di accettare di spostarmi con Salvatore al 50 St, James decido di aprire la mia compagnia di consulenza, la Giancarlo Bar Limited, che attualmente ha sede a Hong Kong e Londra.

Attualmente presto consulenze a catene e chef stellati, nel mondo del business orientato al lusso, senza badare troppo ai costi, proponendo un servizio completo che va dalla scelta del tipo di acqua da tenere sulle limousine al welcome drink.

La compagnia copre una vasta zona dell’Asia, dall’India alla Thailandia passando per Maldive, Cambogia, Vietnam.”

Giancarlo nel mondo

“Durante i primi anni in India ho trovato degli investitori con i quali ho sviluppato il progetto Giancarlo’s Place: è stato il mio primo ristorante e l’ho disegnato io stesso con mia moglie.

Il locale è stato il primo a Bangalore interamente incentrato sulla tradizione italiana, con cuoco, pizzaiolo e panettiere italiani: due grandi bar e una cigar room completavano il progetto.

Fu un gran successo e dopo nove mesi ho venduto agli investitori per fare ritorno in Inghilterra.

E’ un periodo frenetico nel quale apro il bar più alto del mondo ad Hong Kong, inauguro la mia compagnia, collaboro con il grande chef Umberto Bombana con il quale raggiungiamo la sua terza stella Michelin.

giancarlo mancinoTra Cina ed Hong Kong ho anche aiutato molti brand italiani a penetrare nel mercato asiatico, in quanto ero ben inserito grazie alle mie consulenze nei maggiori cocktail bar.

Apro il ristorante Il Milione in collaborazione con i grandi chef abruzzesi e prendiamo la prima stella Michelin dieci mesi dopo l’apertura, raggiungendo una sorta di record!

Tutto ciò proseguendo a sviluppare consulenze in giro per l’Asia.”

 

Mancino Vermouth

“E’ in questo periodo che nasce in me l’idea di produrre il mio Vermouth, nel 2010, prodotto che lancio nel 2012 nella convention di Berlino.

Il Vermouth è il primo prodotto da un barman italiano ed ha subito un grande successo, grazie alla altissima qualità della produzione.

Il nostro mercato è preattamente estero per mia volontà, e sono stato lungimirante: in Italia è prodotto da Gaja Distribuzione, il quale ha una grande esperienza nel proprio settore.

E’ stato lui a chiamarmi dopo che le sue figlie sono venute a conoscenza del nostro prodotto. Non ho potuto dire di no ad una famiglia così importante nel mondo del beverage.

Il Vermouth è stato inserito presso i grandi ristoranti, tra i grandi sommelier, un poco meno nel mondo del bar: è stato posizionato proprio dove volevo io.

giancarlo mancinoLa produzione è affidata ad una famiglia astigiana di Canelli che dal 1956 produce Vermouth: il mio prodotto segue il procedimento tradizionale, con strumenti tradizionali che loro hanno ma che usano solo per il Vermouth Mancino.

Il Vermouth di base è prodotto da quatro ingredienti: vino, botanici, zucchero ed alcol.

Ogni nove mesi si produce il Vermouth, con base Trebbiano: se consideri che il 75% di prodotto è rappresentato da vino è logico che devi portare da una buona base.

 E’ importante trovare un vino che non cambi molto di anno in anno perchè influsice pesantemente sul risultato finale, data l’alta presenza percentuale: perciò ho preferito non usare il Moscato, consigliato dalla tradizione.

Va però specificato che l’uso del Moscato in passato ero dovuto dal fatto che tale tipologia di vino costasse meno dello zucchero, e veniva usato lo zucchero dell’uva per dolcificare il Vermouth.

Io utilizzo alcol e zucchero che deriva da una distilleria londinese, mentre i botanici che utilizzo sono ben quaranta!

Grazie al mio passato in Asia acquisto da India, Cambogia, Thailandia e Vietnam le spezie, mentre da Londra compro il rabarbaro per il vermouth rosso; artemisia, angelica e camomilla le prelevo direttamente dall’Italia.

In sintesi il 60-65% dei botanici arriva dal sud est asiatico, percui il prodotto non è completamente made in Italy, come molti altri del resto.”

 

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