Il Negroni Sbagliato e Milano
“Benvenuti a emme i / nel negroni spumante, no gin” è l’inizio del brano “EMME I” cantato dal rapper milanese Nerone nel 2017. Il brano è un omaggio alla città di Milano in versione street, nel quale il rapper cita i capisaldi della città del Duomo secondo la propria visione.
Questa citazione è un indicatore di quanto il Negroni Sbagliato sia un simbolo di Milano, oltre che della miscelazione nazionale. Il legame tra il drink e la città è dovuto alla patria del Negroni Sbagliato, il Bar Basso di Milano, ma anche ad un nuovo concetto di celebrare il rito dell’aperitivo.
Prima dell’avvento della variante del Negroni nato in Toscana, la miscelazione milanese viveva infatti il momento dell’aperitivo diversamente. Fino agli anni 60 il drink più richiesto era il classico bianchino. Fu dunque il barman Mirko Stocchetto del Bar Basso a rivisitare il modo di vivere il bar, con l’introduzione di cocktail e aperitivi. Se oggi Milano è considerata per eccellenza la città dell’aperitivo buona parte del merito è di Mirko Stocchetto.
Storia del Negroni Sbagliato
Negli anni 70 tra le mura del Bar Basso la clientela diventa molto numerosa: dietro al banco c’è molto da lavorare per soddisfare tutte le richieste. Un giorno Mirko Stocchetto sta preparando un Negroni quando afferra una bottiglia di Spumante Ferrari erroneamente riposta da un cameriere al posto del Gin.
Quando si accorge dell’errore il drink è già servito: “Oggi fa caldo, le ho fatto un negroni più leggero” dice il barman al cliente, il quale chiede il nome del nuovo drink. E’ l’anno 1972 e nasce il Negroni Sbagliato.
Il Bar Basso
Il Bar Basso si trova in Via Plinio , a ridosso di una rotonda posta a mezza via di Viale Abruzzi, a circa 1 km da Piazzale Loreto. Il viale Abruzzi è un’importante arteria della circonvallazione esterna di Milano, la quale delimitava l’estensione urbana di Milano sino agli anni 50.
L’insegna rossa del Bar Basso spicca tra gli eleganti palazzi milanesi e i numerosi esercizi commerciali della zona. Il locale nasce nel 1933 in zona porta Vigentina grazie a Giuseppe Basso, il quale riapre il locale (chiuso durante la guerra) nel 1947 in Via Plinio 19.
Mirko Stocchetto e Renato Hausamann rilevano il locale nel 1967 mantenendo il nome del bar e introducendo il concetto di miscelazione. A cavallo tra gli anni 60 e 70 il Bar Basso diventa famoso per i cocktail creati dallo staff, divenendo negli anni 80 un punto di ritrovo di artisti, creativi e personaggi famosi di ogni tipo.
La fama del Bar Basso prosegue anche in seguito, grazie anche al passaggio di testimone tra Mirko Stocchetto e il figlio Maurizio, che tutt’ora risiede dietro la banco del Bar Basso.
Mirko Stocchetto
La persona che ha reso il Bar Basso uno dei luoghi di culto della miscelazione italiana (e non solo) è senza dubbio Mirko Stocchetto. Mister Stocchetto nasce a Venezia nel 1931 e negli anni della Seconda Guerra Mondiale inizia a lavorare all’Hotel Monaco. Dopo la liberazione da parte degli inglesi passa all’Harry’s Bar del maestro Giuseppe Cipriani. Nel mitico locale veneziano apprende l’arte della miscelazione e respira la straordinaria atmosfera del luogo, frequentato da scrittori, industriali, intellettuali e aristocratici.
All’interno dell’Harry’s Bar vengono preparati drink di alto livello: sono i tempi della creazione del Bellini da parte di Cipriani. Nel locale lavora anche il barman Renato Hausammann con il quale Mirko Stocchetto decide di andare a Cortina, prima al Cristallino e in seguito al bar dell’Hotel Posta.
A Cortina Mirko Stocchetto conosce il signor Orlandi, rappresentante di liquori e socio del signor Basso, il quale propone al barman veneziano l’acquisto del Bar Basso di Milano. Una volta insediato nel locale di Via Plinio, Stocchetto personalizza il suo nuovo locale con le celebri insegne al neon e con i leggendari bicchieroni, ordinati su misura ad un cugino vetraio. I bicchieri del Bar Basso diventano un mezzo per avvicinare la clientela milanese ad una nuova idea di aperitivo, fondato sul concetto di miscelazione internazionale.
Negroni e Negroni Sbagliato
La differenza tra un Negroni classico il Negroni milanese è la maggiore bevibilità del secondo, grazie allo spumante, decisamente meno alcolico e più soave di un qualsiasi gin. Il Negroni Sbagliato è molto più scorrevole e fresco, meno pungente. Spesso viene servito con Prosecco: l’importante è che la caratteristica della frizzantezza non manchi. Per questo motivo alcuni lo considerano uno sparkling, anche se la parte effervescente non è la principale nel bilanciamento del drink.
Non stupitevi se qualche barman aggiungerà alcune gocce di Angostura nel vostro Negroni Sbagliato: un altro vezzo milanese di bere il Negroni.
La fama del Negroni Sbagliato, come molti drink di italica concezione, ha varcato i confini nazionali divenendo un cocktail molto noto. Non è raro fuori dall’Italia sentire ordinare un Mistaken Negroni o un Wrong Negroni. All’interno dei confini nazionali è altresì noto semplicemente come Sbagliato.
La ricetta del Negroni Sbagliato
Nato da un fortunato errore, la ricetta del Negroni Sbagliato è identica a quella del Negroni, ad eccezione dell’uso di spumante invece del gin:
- 1 oz | 3 cl Spumante
- 1 oz | 3 cl Campari Bitter
- 1 oz | 3 cl Vermouth Red
Bicchiere: old fashioned / Tecnica di preparazione: stir / Guarnizione: fetta d’arancia
Procedimento: Versare gli ingredienti nel bicchiere con ghiaccio, mescolare delicatamente e guarnire con la fetta di arancia.
Courtesy of corriere.it / mangiaebevi.it
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Nato da un fortunato errore, la ricetta del Negroni Sbagliato è identica a quella del Negroni, ad eccezione dell’uso di spumante invece del gin:
1 oz | 3 cl Gin
1 oz | 3 cl Campari Bitter
1 oz | 3 cl Vermouth Red
Mi sa che avete sbagliato e avete riscritto la ricetta del negroni al posto di quella dello sbagliato
p.s. magari ho letto male io
Grazie Gabriel, refuso corretto!