Vin Mariani
Le Vin Mariani à la Coca du Pérou – noto più semplicemente come Vin Mariani – è un vino francese particolare, molto in voga tra la fine del 1800 e l’inizio del 1900 per le virtù toniche.
Il nome deriva dall’ideatore della bevanda, il professore corso Angelo Francesco Mariani, di probabili origini italiane.
Non vi sono dubbi relativi alle doti energetiche e stimolanti del Vin Mariani: esso veniva prodotto con foglie di coca che rilasciavano quantità di cocaina all’interno della bevanda.
La ricetta originale del Vin Mariani prevede l’uso di vino Bordeaux e di foglie di coca provenienti dal Perù a macero per dieci ore nel vino, con la proporzione di 60 foglie ogni litro di Bordeaux. Il risultato ottenuto è un vino con una percentuale di volume alcolico pari al 11% – il professor Mariani dichiarava un volume del 17% – ma con un’importante presenza di cocaina, tra 0,15 e 0,3 grammi per ogni litro.
Le presunte virtù del Vin Mariani
Il Vin Mariani è un tonico che cura i dolori, l’influenza e fastidi addominali: celebrato come tonico e rinvigorente, veniva usato sia come aperitivo che come digestivo. E’ opportuno coniugare i verbi al passato perché il Vin Mariani – nella sua ricetta primordiale – non è più commercializzato per evidenti questioni legali.
Le doti rinvigorenti del vino erano infatti palesi, mentre non lo erano affatto i danni collaterali, legati soprattutto alla dipendenza dall’alcaloide.
Quando si scoprì che la macerazione delle foglie di coca nella bevanda alcolica dava luogo all’estrazione della cocaina, e la conseguente formazione del cocaetilene, si approfondirono gli studi relativi ai processi dannosi delle sostanze derivate dalla coca nell’organismo.
Il professor Mariani e le intuizioni
Il professor Mariani – chimico proveniente da una famiglia di farmacisti – prese a interessarsi delle foglie di coca, e delle relative caratteristiche e benefici, grazie agli studi pubblicati dal dottor Paolo Mantegazza, un incredibile personaggio storico lombardo.
Mantegazza fu politico (deputato e senatore), scrittore (è considerato uno dei precursori della fantascienza italiana), antropologo (tra i primi a divulgare le teorie di Charles Darwin): egli fu anche un grande viaggiatore, e durante le sue spedizioni tra Paraguay e Bolivia ebbe il modo di apprezzare gli effetti benefici relativi al consumo di foglie di coca. Scrisse quindi nel 1859 il saggio Sulle virtù igieniche e medicinali della coca e sugli alimenti nervosi in generale, che ispirò il professor Mariani a sperimentare la coca nelle sue produzioni.
La fine del XIX secolo vide il culmine delle lodi verso la coca e i benefici della pianta sudamericana: sono famose le parole declamatorie di Freud circa le virtù della cocaina e i numerosi impieghi nella cura della dipendenza da morfina e dei disturbi dell’umore.
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Precursori e innovatori del marketing: l’uso dei testimonial
Nel 1880 iniziò la produzione su larga scala del Vin Mariani presso l’impianto di Neuilly-sur-Seine, vicino a Parigi. Il tonico del professor Mariani divenne una delle bevande più apprezzate d’Europa, commercializzata in tutto il mondo almeno sino agli inizi del XX° secolo.
Il motivo di tale successo non fu però un’esclusiva dovuta alla qualità del Vin Mariani; con un sensazionale anticipo sui tempi a venire, l’azienda pensò di puntare sul marketing, e lo fece su con forte decisione. Prima in Francia e poi in Europa, la propaganda del tonico francese avvenne attraverso ogni supporto possibile: manifesti pubblicitari realizzati da artisti dell’epoca, cartoline illustrative, vignette e reclame su quotidiani. Anche Jules Chéret – considerato il padre del manifesto moderno – venne ingaggiato per realizzare le grafiche del Vin Mariani.
Se i mezzi pubblicitari risultarono molto efficaci, fu l’intuizione di affidarsi a testimonial che segnò le sorti del successo del vino alla coca. I personaggi pubblici che prestarono la propria fama al Vin Mariani – alcuni semplicemente per manifestare il proprio compiacere al prodotto – furono molti: Giacomo Puccini, Thomas Edison, Arthur Conan Doyle, Emile Zola, Pietro Mascagni, Herbert George Wells, J.J. Thomson, Charles Gounoud.
Tra di essi, furono ferventi amanti del vino i papi Benedetto XV, Pio X e Leone XIII: quest’ultimo fu anche il soggetto di un rèclame che recitava : Sua Santità accorda una medaglia d’oro, avendo trovato nel Grand Tonique Mariani la fonte di sempre forze nuove, l’Augusto e Venerato Pontefice si è compiaciuto di renderlo noto al mondo intero accordando al benefattore dell’umanità signor Mariani una medaglia d’oro“.
Curiosamente, un altro grande personaggio pubblico dell’epoca venne ingaggiato per esercitare il ruolo di testimonial, anch’esso legato al concetto di vigore: Serge Voronoff. Il chirurgo russo – ideatore e promotore dei trapianti di testicoli di scimpanzé nell’uomo per aumentarne il vigore – fu tra le personalità di spicco a prestare il proprio volto al vino alla coca. E’ possibile trovare un resoconto nella biografia del medico scritta dallo storico Enzo Barnabà; è doveroso specificare che il dottor Voronoff è legato al mondo delle bevande alcolico in quanto a lui è dedicato il celebre cocktail Monkey Gland.
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Sulla scia del Vin Mariani
Il successo del Vin Mariani in mezzo mondo indusse altri imprenditori a tentare la fortuna, replicando la ricetta: nacquero il Meatcalf’s Coca Wine della Theodore Metcalf co. di Boston, il Maltine della The Maltine Mfg co. di New York, il Coca Wine della Armbrecht di Londra, il Vin Bravais di Parigi. Insieme a questi prodotti, una lunga sequenza di vini meno noti, prodotti in Francia e in Spagna.
Coca & cola
Il Coca Buton e il Pemberton’s French Wine Coca furono i due prodotti ispirati al Vin Mariani, ideati da John Stith Pemberton – farmacista di Knoxville – che in seguito divenne famoso per l’invenzione di una bevanda che sarebbe sopravvissuta sino ai giorni nostri: la Coca Cola.
Pemberton ricercava la ricetta ideale per un tonico che potesse combattere la dipendenza dalla morfina, così come il professor Mariani, in quanto egli stesso dipendente dall’oppiaceo.
La nuova vita del Vin Mariani
Quando il mondo scientifico si accorse della pericolosità della macerazione delle foglie di coca nel vino, il Vin Mariani venne messo al bando, sino a scomparire.
Un secolo più tardi Cristophe Mariani, discendente di Angelo, decise di riprodurre il Vin Mariani adattandolo alle regolamentazioni moderne. Oggi è possibile acquistare il Vin Tonique Mariani prodotto da Coca Mariani House 1863, che possiede la ricetta originale, con la caratteristica di utilizzare un distillato di foglie di coca anzichè l’infusione di foglie.
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