Il Tequila ed il Mezcal sono i distillati più famosi del Messico, ed insieme al rhum, costituscono sicuramente i distillati centro americani più diffusi nel mondo, oltre che esportati.
Tequila e Mezcal provengono dalla distillazione di una pianta tipicamente messicana, l’agave: la dfferenza dei due alcolici nasce dall’utilizzo del tipo di agave che concorre nel processo di produzione, e più precisamente l’agave azul (o agave tequilero) tipica dello stato di Jalisco, per quanto riguarda il Tequila, e l’agave americana, o maguey, perenne negli stati di Oaxaca e Guerrero, per quanto concerne il Mezcal.
L’agave azul risulta molto più pregiata nei confronti del maguey, e da qui nasce il prestigio del Tequila nei confronti del Mezcal: si deve considerare che esistono oltre centottanta tipi di agave, non tutte adatte ad essere prestate al processo di macerazione che subisce la parte interna, detta pina, e la successiva distillazione.
Dati i presupposti è logico intuire che l’agave azul risulti essere di gran lunga la più pregiata, almeno per quanto concerne il mondo del bartending e degli alcolici in generale.
Il Tequila è un distillato molto richiesto, e non solo nelle americhe: in tutto il mondo è noto il nome del Tequila e questa fama planetaria è la causa, non voluta ma considerabile, del momento di crisi che sta vivendo la produzione del Tequila.
L’ enorme richiesta del Tequila è legata indissolubilmente ad una grande produzione di agave azul: una serie di cattivi raccolti e la nota domanda di Tequila, sempre più richiesta all’estero, ha obbligato i grandi produttori di Jalisco ad utilizzare, oltre alla nota agave azul, anche parte dell’ agave di Oaxaca e Guerrero, destinata alla produzione di Mezcal, sicuramente inferiore, almeno per quanto riguarda l’esportazione.
In questo modo il Tequila, al momento dell’acquisto, deve essere considerato attentamente: oltre a valutare la tipologia che, ricordiamo, differenzia il Tequila in blanco, oro, reposado, anejo o extra anejo a seconda delle modalità e dei tempi di invecchiamento, è opportuno valutare anche la composizione della parte vegetale che partecipa alla distillazione.
Sulle etichette di Tequila dovremmo trovare la dicitura “100% agave azul” o, in alternativa, agave tequilero o agave tequilana Weber; non risulta più sufficente la dicitura “100% agave”!
Le etichette di Tequila con la sola dicitura “agave”, oppure “100% agave” o in alternativa “100% pura agave” indicano che ci si trovi di fronte ad un distillato di agave: essendo le varietà di agave molto numerose e comuni si tratterebbe, molto probabilmente, di una miscela di divese tipologie di agave, quindi meno pregiate dell’usuale agave azul.
Considerando la denominazione del Tequila, e cioè come acquavite prodotta nella regione di Jalisco ottenuto per mezzo della distillazione continua del succo fermentato dell’agave azul, dovremmo, non solo diffidare dall’acquisto, ma neanche considerare il distillato come vero Tequila.
La differenza, a livello linguistico, è davvero minima ma molto importante: se il prodotto grezzo non viene dichiarato sull’etichetta si tratta sicuramente di un prodotto contraffatto oppure di minor valore rispetto all’originale: chi mai non dichiarerebbe l’uso dell’agave azul, essendo l’unico parametro, oltre all’invecchiamento, della bontà del Tequila?
E’ quindi opportuno ricordarlo: durante la scelta di un acquisto di tequila è bene leggere attentamente l’etichetta e cercare la fonte vegetale; selezionare solo le qualità contenenti solo ed esclusivamente l’agave azul, al 100%.
Sarebbe opportuno evitare le altre tipologie, a meno che l’intezione sia quella di testare e sperimentare altre soluzioni, oppure per avere conferme del livello di degustazione a cui sarete arrivati.
Occhio alle etichette!