Attenzione alle etichette: il caso Jack Daniel’s

Alcolici ed etichette: il caso Jack Daniel’s

Le etichette delle bevande alcoliche, ed in generale di qualsiasi prodotto destinato alla consumazione, ci forniscono numerose informazioni utili ed interessanti. Spesso, distrattamente, tendiamo ad ignorarle, commettendo un errore molto importante.

Le etichette degli alcolici, oltre alla marca e al nome del prodotto, devono riportare alcune note obbligatorie a causa della particolarità del prodotto. Tali indicazioni informano anche sulla possibilità di farne uno scorretto utilizzo.

Dalla birra al distillato sono riportate le contro indicazioni inerenti al consumo di alcolici da parte di donne gravide e di minorenni. Sulle etichette è anche possibile, e per alcuni versi obbligatorio, trovare informazioni riguardanti il processo di produzione utilizzato, i prodotti usati e gli eventuali anni di invecchiamento del prodotto o di uno di essi.

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Invecchiamento e qualità

E’ proprio sull’età di invecchiamento che spesso non portiamo l’attenzione necessaria per potere “leggere” un’etichetta nella unica e sola maniera corretta.

Tralasciamo quei prodotti di infima qualità che tentano, con un grossolano copywriting, di truffare, anche se legalmente, i consumatori (tratteremo in futuro l’uso di alcuni aggettivi fuorvianti e ingannevoli).

Poniamo l’attenzione su ciò che è stampigliato sulle etichette degli alcolici classici per evitare di male intendere le informazioni riportate. L’equivoco più comune, e forse clamoroso, riguarda uno dei distillati più conosciuti nel mondo, il mitico Jack Daniel’s.

Jack Daniel’s: old & brand

Jack Daniel’s è il Tennessee whiskey per eccellenza, probabilmente il whiskey più commerciato in tutto il globo e più facilmente riconoscibile a vista d’occhio. Ciò è anche dovuto dalla particolare conformazione quadrata della bottiglia che lo rende un “pezzo unico”. Jack Daniel’s non ha bisogno di presentazioni e non è in questo caso che analizzeremo le proprie unicità.

Spostiamo l’attenzione sulla bottiglia e quindi sull’etichetta, forse il rettangolo nero più famoso della storia. Spiegheremo ora come, nonostante la buona fede dell’azienda, molti consumatori travisino la dicitura.

Sotto al nome del whiskey, Jack Daniel’s appunto, troviamo in bella vista un ellisse in cui, su tre righe differenti troviamo le scritte:

  • old
  • n°7
  • brand

A prima vista può apparire, ad un occhio sbadato, di trovarsi di fronte ad un whiskey invecchiato 7 anni, mettendo in correlazione le parole old (vecchio) con il numero 7: nulla di più sbagliato.

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Informazioni corrette, percezioni errate

Le scritte forniscono informazioni in merito all’etichetta e non al contenuto. Il significato può essere tradotto come “Etichetta numero 7” oppure “Vecchia etichetta, numero 7”.  Il numero 7 non ha nulla a che fare con gli anni di invecchiamento.

Sul sito ufficiale del Jack Daniel’s troviamo una delle ipotesi in merito alla leggenda del numero 7: Una leggenda narra che si trattava del numero di spedizione ferroviaria su una botte.

Altre leggende riguardanti il numero 7 citano:

  • le 7 fidanzate del titolare originario del whiskey:
  • il modo di scrivere la lettera J simile ad un 7;
  • la fortuna che pare porterebbe il 7

Jack Daniel’s, sia chiaro, non fa circolare informazioni fuorvianti secondo il proprio prodotto principe. Certamente in rete è difficile reperire indicazioni in merito all’invecchiamento del Tennessee whisky più noto al mondo. Solo con molto fatica si scopre che il processo di imbottigliamento viene deciso dal Master Distiller che, a seguito di numerose analisi, decide l’avvenuto tempo di maturazione ottimale.

La conferma ufficiale

Troviamo conferma dalle parole di Dario Paesano, marketing manager di Campari, la celeberrima azienda italiana che distribuisce Jack Daniel’s in Italia:

Jack Daniel’s non ha un invecchiamento fisso ma si parla infatti di maturità. Gli anni che lo vedono riposare all’interno del barile variano e la scelta di quando il Jack è maturo e pronto per l’imbottigliamento è affidato al Master Distiller.

Jack Daniels matura in un ambiente col clima molto variabile e questo fa sì che la sua maturità possa essere raggiunta con tempi diversi da botte a botte. Si può dire che la fase di maturazione dura mediamente 4-5 anni. “

Il resto, e quindi il susseguirsi di errate affermazioni prive di qualsiasi base, lo fanno i continui pseudo esperti che, come inciso nel titolo, non prestano la dovuta attenzione alle etichette.

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